blog1Martin Seligman è un famoso psicologo americano che ha sviluppato la psicologia positiva, disciplina che studia come migliorare il benessere personale. Secondo questo autorevole studioso le persone che provano emozioni positive vivono più a lungo e in migliori condizioni di salute, e hanno relazioni interpersonali e successi professionali superiori alla media.
Seligman ci ricorda che la felicità autentica consiste nel provare emozioni positive riguardo al passato e al futuro, nell’assaporare sensazioni positive derivanti dai tanti piaceri dell’esistenza, nel trarre abbondante gratificazione dalle proprie potenzialità personali e nell’usare tale potenzialità al servizio di qualcosa di più grande per ricercare e ottenere il significato. “Il cambiamento – scrive in – ‘fai fiorire la tua vita’ (Anteprima ottobre 2012)avviene quando scopriamo la parte migliore di noi stessi e quando individuiamo modalità specifiche per usare maggiormente i nostri punti di forza”.
Le cause della felicità sono riassumibili nella formula:
• felicità = felicità costituzionale + circostanze di vita + fattori sotto il nostro controllo (valutazione del passato, aspettative sul futuro, piaceri e gratificazioni).
• Felicità costituzionale: ognuno di noi ha un livello permanente di felicità che è ereditario. Questo elemento pesa per circa il 50% del nostro livello complessivo di felicità. Su questo fattore non possiamo fare niente.
• Circostanze di vita: secondo Seligman incidono intorno al 10% del nostro livello complessivo di felicità. Tendono ad avere un livello di felicità maggiore le persone che vivono in un paese democratico e ricco (elemento molto importante), hanno avuto la fortuna di non vivere emozioni ed eventi negativi significativi (influenza moderata), sono religiose (influenza moderata). Altre situazioni che sono collegate alla felicità sembrano essere il matrimonio e l’avere una ricca rete di rapporti sociali.
• Fattori sotto il nostro controllo: i più importanti sono:
• la nostra valutazione del passato, che è influenzata dalla nostra capacità di provare gratitudine e di perdonare.
• il nostro ottimismo davanti al futuro. La nostra felicità nel presente, che dipende dai piaceri e dalle gratificazioni. I piaceri sono sensazioni gradevoli che hanno chiare componenti sensoriali e forte componente emotiva quali ad esempio gioia, eccitazione, orgasmo, beatitudine, allegria, esuberanza, benessere. I piaceri sono fugaci, effimeri [perché il nostro organismo tende ad assuefarsi ad essi e richiedono un’attività di pensiero minimo. Le gratificazioni sono attività che ci fa molto piacere praticare, che ci impegnano a fondo, che ci prendono totalmente, facendoci perdere la consapevolezza di noi stessi. Il piacere di conversare con qualcuno con cui ci sentiamo davvero in sintonia, di fare un’escursione in montagna, di leggere un buon libro, di ballare, di praticare il nostro sport preferito, sono tutti esempi di attività in cui per noi il tempo si ferma, le nostre capacità sono all’altezza della situazione e noi entriamo in contatto con le nostre potenzialità. Le gratificazioni durano più a lungo dei piaceri, richiedono un’attività di pensiero e interpretazione non indifferente, non procurano facilmente assuefazione, e sono sostenute dalle nostre potenzialità e virtù.

Secondo Seligman è molto importante, dunque, sviluppare le proprie potenzialità personali. Ne elenca 24, ricavate da uno studio di 200 testi antichi tra cui la Bibbia, il Corano, le Upanishad, gli scritti di Aristotele, Platone, San Tommaso, Sant’Agostino, Benjamin Franklin, etc.
• curiosità
• amore per il sapere
• discernimento
• ingegnosità
• intelligenza sociale
• lungimiranza
• valore
• perseveranza
• integrità
• cordialità
• amore
• senso civico
• imparzialità
• leadership
• autocontrollo
• prudenza
• umiltà
• capacità di apprezzare la bellezza
• gratitudine
• speranza
• spiritualità
• capacità di perdonare
• senso dell’umorismo
• vitalità.
Seligman sostiene che per aumentare stabilmente il nostro livello di felicità (in quel 40% su cui possiamo influire) dobbiamo:
• fare la pace col nostro passato, se ci provoca ancora dolore o insoddisfazione
• diventare più ottimisti.
• godere dei piaceri della vita evitando l’assuefazione
• svolgere attività e inserirci in relazioni e contesti per noi gratificanti, dove possiamo mettere a frutto le potenzialità che abbiamo maggiormente sviluppato come il lavoro, i rapporti affettivi ecc
• utilizzare le nostre potenzialità al servizio di qualcosa in cui crediamo profondamente.
Il coach lavora su questo 40%. Io lavoro essenzialmente su questo 40% coniugando l’attività fisica costante (intesa come obiettivo primario da perseguire) a una corretta alimentazione associata a un rinnovato stile di vita che mira a raggiungere il benessere costante attraverso un piano d’azione individuale, da te elaborato, dove verranno fuori tutte le tue potenzialità, i punti di forza necessari a raggiungere obiettivi sfidanti di crescita personale e successo professionale. 

Pubblicità